Caro Diario,

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in questo recente periodo il cuore e la mente di molti italiani è stato con le popolazioni del centro Italia, con i molti volontari e con le altrettante donne e uomini delle forze dell’Ordine impegnati in molti soccorsi per il terremoto, la neve ed il freddo. Qualcuno sostiene che solo in queste circostanze riusciamo ad esprimere il meglio del nostro sistema Paese.
Poi taluni ne approfittano per esporsi in critiche che ai più appaiono offensive e dimostrano la pochezza dell’uomo che le dice e la “sciacallagine” del politico.
Ma questi sono i dirigenti attuali, la forza politica che avanza. In tutto il mondo. Visto gli Stati Uniti? Appena insediato Trump mantiene le promesse ed opera con quotidiana deliberazione muri fisici e finanziari; tutele esclusivamente a quanto viene prodotto all’interno dei confini nazionali.
Cosa produrrà questo lo vedremo a breve.
Quando le aziende multinazionali hanno dei bilanci sempre più simili a quelli degli stati, possiamo giurarci che non ci sarà WTO a protezione di nessuna “nazione”. Gli 8 papreron de paperoni che dispongono di una ricchezza pari alla somma del 50% della ricchezza della popolazione mondiale, sono -di fatto – in grado ed in forza di muoversi a salvaguardia dei propri interessi che, ne sono certo, saranno globali e quindi privi di quei confini che molti politici vogliono ovunque erigere.
Nei corsi e ricorsi storici questa voglia di nazional-populismo nell’era della mancanza di ideologie è comprensibile. Non è naturale che quanti si trovano in stato di difficoltà economica votino e sostengano coloro che ricoprono la top area della piramide sociale. La mancanza di consapevolezza, indotta da una notevole ignoranza porta queste distorsioni che sono auto-alimentate proprio da quel sistema. Chi non sa, non capisce la difficoltà di governare la complessità sociale attuale, è portato a sostenere pozioni politiche nazional-populiste che sono rappresentate da coloro che intendono salvaguardare la posizione sociale-economica-finanziaria consolidata. A vantaggio di chi? Sarà presto evidente.
Ma il limite della classe politica attuale, schiacciata da questi modelli lo vediamo anche nell’inerzia legislativa e riformista. Lo si vede anche quando viene fatto un bilancio di un mandato di governo.
Il governo nazionale guidato da Matteo Renzi, segretario del mio partito, in due mesi si è visto smantellare dal popolo e dalla Consulta le fondamenta del suo mandato: riforma elettorale e riforma costituzionale. Ci sarà occasione di ritornarci su questa esperienza e sui danni nazionali e al PD che sostenere certe posizioni ha determinato.
Ma ora siamo in una situazione potenzialmente devastante: i numeri referendari toglieranno per almeno un lustro motivo a chiunque di avviare una riforma e la legge elettorale, seppure immediatamente applicabile, determinerà che nell’ipotesi il fronte nazional-populista sia a ridosso della conquista del premio di maggioranza, tutto il resto dello schieramento politico deve coalizzarsi per vincere.
Situazione subito colta da quanti imboniscono il popolo al grido “al voto” “al voto”, ma in realtà stanno vendendo gli ori di famiglia per alleanze sottobanco affinché una nuova legge elettorale si faccia prima possibile.
Che fine sta facendo la proposta di legge che istituisce lo ius soli, già approvata alla Camera?
Senatore Zanda, niente scherzi!

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